ORIZZONTE DEGLI EVENTI


ARTISTI: Rebecca Agnes, Bianco-Valente, Davide D’Elia, Nicola Evangelisti, Richard Journo

A CURA DI: Olivia Spatola

INAUGURAZIONE: Sabato 29 Settembre ore 18.00

PERIODO: 29 Settembre – 31 ottobre 2007

SEDE: Galleria Art Sinergy Via San Giorgio 3 Bologna Tel. +39 051 5871145 artsinergybo@artsinergy.com - www.artsinergy.com

ORARI: Martedì – Sabato 16.30 / 20.00

Inaugura il 29 settembre alle ore 18.00 presso la Galleria Artsinergy di Bologna, in via San Giorgio 3, la mostra Orizzonte degli eventi – connessioni tra arte e scienza, collettiva di artisti internazionali a cura di Olivia Spatola.
La mostra propone opere d’arte contemporanea che affrontano, mediante differenti modalità espressive e contenutistiche, tematiche scientifiche realizzate da una selezione di artisti attivi a livello internazionale: Rebecca Agnes, Bianco – Valente, Davide D’Elia, Nicola Evangelisti e Richard Journo.
Rebecca Agnes indaga le profondità del microcosmo, dove la vita e la morte sembrano essere divise da un filo sottile. Le cellule, frammenti di energia, si uniscono e si dividono tra loro per partenogenesi dando luogo a nuove forme di vita metà aliene e metà umane. Rebecca opera sull’apparato didascalico della scienza reinventandolo fantasticamente ma con verosimiglianza tramite animazioni e schede appartenenti ad ipotetiche enciclopedie di botanica. L’ironia cade sulla metodologia razionalistica di catalogazione operata dalla scienza sulle specie viventi in un’ipotesi che coinvolge anche le categorie più improbabili ed insignificanti per raccontare un universo evolutivo, precario e mutevole in cui è messo in discussione il primato e l’origine terrestre della vita.
Bianco e Valente, celebre duo della videoarte italiana, lavorano da anni ad una ricerca che si fonda tra il rigore scientifico ed una espressività emozionale: una rappresentazione dell’esistente che indaga processi naturali biochimici in una relazione tra naturale e artificiale.
Immagini costituite da colore-luce sottintendono processi cerebrali invisibili connessi a dinamiche percettive atte alla rappresentazione del reale in una sovrapposizione tra soggettivo e oggettivo, fisico e biologico. La ricerca di questi artisti si focalizza su alcune dinamiche complesse di processi naturali in cui la scienza stenta ad ottenere risultati di prevedibilità certa. L’esistente è scandagliato nei sui aspetti instabili in cui una piccola variazione in un dettaglio del tessuto connettivo provoca una concatenazione di eventi causa/effetto atti ad alterare la totalità.
Davide D’Elia indaga, invece, i processi naturali delle muffe e della coagulazione del sangue al fine di creare “un palcoscenico dell’astrazione”: l’artista si cala nella metodologia scientifica da laboratorio e ci presenta il risultato empirico delle sue ricerche in una fase “presumibilmente quasi stabilizzata” del processo di cui possiamo ammirarne gli effetti casuali delle maculazioni e delle lacerazioni operate dai batteri sui tessuti.
Queste opere “contaminate” esprimono rigore e ricerca come suggestione estetica in un equilibrio che esprime la consapevolezza del lavoro dell’artista.
Nicola Evangelisti lavora sullo spazio e sulla luce in una direttiva connessa a tematiche scientifiche principalmente di ordine cosmologico.
L’analisi dei principi scientifici che generano le forme a tutti i livelli di grandezza e dei modelli spaziotemporali hanno portato Evangelisti ad elaborare opere con diversi media (dal light box alla fotografia, al video) chiamate strutture spaziali o ipotesi cosmiche che sono visualizzazioni estetiche di concetti matematici tra atto poetico e rigore scientifico.
Le opere di Evangelisti tentano di visualizzare gli scenari possibili aperti dalla teoria della relatività generale di Einstein tessendo un’estetica emozionale in grado di coinvolgere lo spettatore nello spaziotempo dell’opera stessa.
Richard Journo si relaziona alla scienza ed alla matematica indagando una problematica connessa al concetto di codificazione attraverso l’analisi e la rielaborazione personale dei codici cifrati, musicali, comportamentali e genetici.
I suoi lavori recenti sono una serie di riflessioni profonde sull'apertura di una nuova era nella storia del genere umano: l'era della biotecnologia, della nanotecnologia e neurotecnologia. Nel lavoro di Journo sono quindi messi in discussione i valori della società ed il ruolo stesso della scienza nel momento in cui viene strumentalizzata dall’industria mediatica generando sogni ed illusioni.

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