Emanuele Dottori, Skylight_Disegni

Luogo: Galleria GHIGGINI 1822, Sala rossa

Inaugurazione: 1 febbraio 2009, ore 17

Periodo: 1 - 15 febbraio 2009

Catalogo digitale della mostra disponibile su www.ghiggini.it

Indirizzo: Via Albuzzi, 17 - 21100 Varese

Orario: da martedì a sabato, ore 10 - 12,30; 16 - 19 - festivi su appuntamento - INGRESSO LIBERO

Informazioni: tel. 0332-284025 - www.ghiggini.it - E-mail: galleria@ghiggini.it



Si inaugura domenica 1 febbraio 2009 presso la Sala rossa della Ghiggini 1822 di Varese la mostra personale di Emanuele Dottori dal titolo Skylight_ Disegni. L'artista milanese sarà protagonista all'interno dello spazio al terzo piano della galleria di una esposizione interamente dedicata ai suoi ultimi lavori che si

incentrano sul tema della metropoli moderna, in particolare il soggetto di queste opere è il lucernario della Metropolitana della Stazione Centrale FS di Milano. La stagione passata della galleria ha visto molti giovani artisti protagonisti nella Sala rossa come Ilaria Ceresa, Cosimo Caiffa meglio conosciuto come Cheone, Silvia Colombo, Ruggero Brandi e infine Maria Paola Grifone tutti finalisti del Premio

GhigginiArte giovani di pittura e scultura 2008 il concorso artistico che quest'anno è giunto alla nona edizione.

Emanuele Dottori è nato a Cernusco sul Naviglio, Milano, nel 1983. Ha conseguito il diploma di maturità artistica presso il Liceo Artistico Sperimentale del Sacro Cuore di Milano e nel 2006 si è laureato presso l’Accademia di Belle Arti di Brera, Milano. Dal 2004 è diventato assistente di studio dell'artista Roberto Coda Zabetta. Emanuele ha partecipato alle edizioni 2007 e 2008 del Premio GhigginiArte giovani di pittura e scultura, il concorso artistico che si tiene annualmente presso la Ghiggini 1822 di Varese, risultando finalista in entrambe le manifestazioni. Attualmente vive e lavora a Roma.

“Il mio lavoro parte dall’esigenza di conoscere come sono fatte materialmente le cose. I miei soggetti sono architetture, vive, deserte o abitate che siano. I luoghi sono reali, fisici: freddi, caldi, squallidi e puzzolenti, o pieni di aria e di luce, attraversati ed erosi dalla gente, purissimi nelle forme. Sono posti che conosco, che mi capitano tra i piedi e che poi torno a cercare milioni di volte, ossessivamente, di nascosto ...”. (Emanuele Dottori)


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