Si apre sabato 24 ottobre 2009 presso la Libreria Moderna, in via
Garibaldi 272, a Rieti, la mostra personale di Roberto Ceccarelli,
‘Fabricae’ curata da Barbara Pavan nell’ambito della rassegna
Fotografika #2, promossa da Studio7.it.
La mostra si compone di 15 immagini tratte dalle 24 che compongono il gruppo Fabricae all'interno del complessivo progetto Little Italy – paesaggi italiani 2003/2008, un progetto fotografico basato su una serie di immagini tratte dall'archivio di un architetto libero
professionista, relativo al un periodo di attività di cinque anni esercitata prevalentemente nel territorio suburbano a nord di Roma.
Little Italy vuole costituire un racconto su ordinari paesaggi contemporanei, brani di città più o meno diffusa e degradata, antichi borghi frammisti ad incalzanti espansioni urbane, puntuali dettagli degli intimi spazi di vita quotidiana. Il lavoro si propone come una raccolta di indizi sulle relazioni tra la dimensione esistenziale dell'individuo, la sua storia e la sua memoria, le sue più personali dimensioni affettive, e le modalità in cui tali elementi vanno ad estrinsecarsi nella matericità degli spazi vissuti. Il progetto intende in tal modo sollecitare una riflessione sui gesti di significazione, rituali ed archetipi, a cui gli individui fanno ricorso nei processi di appropriazione dei propri spazi di vita, problematizzando i livelli di consapevolezza e gli esiti di tali azioni, esercitate sia dall'uomo comune sia dall'uomo/architetto. Vittime e/o carnefici?
Il progetto è originato a partire da scatti fotografici eseguiti in massima parte con la specifica funzione di documentazione tecnica da allegare a pratiche edilizie e progetti. Al fine di risolvere
l'estrema eterogeneità delle immagini originarie, acquisite in un vasto arco temporale, in svariate condizioni ambientali e con disparati mezzi di ripresa (negativi su pellicola, fotocamere digitali low-quality), le immagini stesse sono state assoggettate ad un processo di elaborazione digitale, con il contemporaneo intento di svuotarle della pura funzione documentaria originaria, decontestualizzandole nel tempo e nello spazio e rendendole quanto più possibile "icastiche", astratte ed ubiquitariamente significative.
Roberto Ceccarelli è nato a Rieti nel 1970, laureato in Architettura presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Tra le mostre recenti: (2009) Roma, Libreria Odradek, ‘Regolazione automatica dei livelli’, personale; Vitorchiano (Vt), ‘Laudato sie’, a cura di M.Giovannelli, collettiva con il Patrocinio di Regione Lazio e Comune di Vitorchiano, catalogo; (2008) Toffia, Ri, “Interno d'autore con figure”, personale, opere tratte da reportage in Siria, missione
archeologica Eufrate 2001 per Università di Palermo; Abbazia di Farfa, Ri, Videofoto di città invisibili, personale su progetto artistico ‘Città invisibili’ del Teatro Potlach (Klagenfurt 1992 / Fara in Sabina 1991).
Garibaldi 272, a Rieti, la mostra personale di Roberto Ceccarelli,
‘Fabricae’ curata da Barbara Pavan nell’ambito della rassegna
Fotografika #2, promossa da Studio7.it.
La mostra si compone di 15 immagini tratte dalle 24 che compongono il gruppo Fabricae all'interno del complessivo progetto Little Italy – paesaggi italiani 2003/2008, un progetto fotografico basato su una serie di immagini tratte dall'archivio di un architetto libero
professionista, relativo al un periodo di attività di cinque anni esercitata prevalentemente nel territorio suburbano a nord di Roma.
Little Italy vuole costituire un racconto su ordinari paesaggi contemporanei, brani di città più o meno diffusa e degradata, antichi borghi frammisti ad incalzanti espansioni urbane, puntuali dettagli degli intimi spazi di vita quotidiana. Il lavoro si propone come una raccolta di indizi sulle relazioni tra la dimensione esistenziale dell'individuo, la sua storia e la sua memoria, le sue più personali dimensioni affettive, e le modalità in cui tali elementi vanno ad estrinsecarsi nella matericità degli spazi vissuti. Il progetto intende in tal modo sollecitare una riflessione sui gesti di significazione, rituali ed archetipi, a cui gli individui fanno ricorso nei processi di appropriazione dei propri spazi di vita, problematizzando i livelli di consapevolezza e gli esiti di tali azioni, esercitate sia dall'uomo comune sia dall'uomo/architetto. Vittime e/o carnefici?
Il progetto è originato a partire da scatti fotografici eseguiti in massima parte con la specifica funzione di documentazione tecnica da allegare a pratiche edilizie e progetti. Al fine di risolvere
l'estrema eterogeneità delle immagini originarie, acquisite in un vasto arco temporale, in svariate condizioni ambientali e con disparati mezzi di ripresa (negativi su pellicola, fotocamere digitali low-quality), le immagini stesse sono state assoggettate ad un processo di elaborazione digitale, con il contemporaneo intento di svuotarle della pura funzione documentaria originaria, decontestualizzandole nel tempo e nello spazio e rendendole quanto più possibile "icastiche", astratte ed ubiquitariamente significative.
Roberto Ceccarelli è nato a Rieti nel 1970, laureato in Architettura presso l’Università degli Studi La Sapienza di Roma. Tra le mostre recenti: (2009) Roma, Libreria Odradek, ‘Regolazione automatica dei livelli’, personale; Vitorchiano (Vt), ‘Laudato sie’, a cura di M.Giovannelli, collettiva con il Patrocinio di Regione Lazio e Comune di Vitorchiano, catalogo; (2008) Toffia, Ri, “Interno d'autore con figure”, personale, opere tratte da reportage in Siria, missione
archeologica Eufrate 2001 per Università di Palermo; Abbazia di Farfa, Ri, Videofoto di città invisibili, personale su progetto artistico ‘Città invisibili’ del Teatro Potlach (Klagenfurt 1992 / Fara in Sabina 1991).
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