Come spesso accade all’interno della programmazione della Galleria Oldrado da Ponte, i migliori artisti che si sono contraddistinti con le loro personali e che hanno fatto parlare di sé grazie al loro talento e capacità di focalizzare l’attenzione dei critici, vengono chiamati ad esporre “in trasferta” nelle cittadine lodigiane ma anche nelle provincie limitrofe. Questo è un parametro che non dovrebbe passare inosservato e che denota la sensibilità di talent scout di Ambrogio Ferrari. La lista è folta, per citarne alcuni, da Mattia Montemezzani, a Kikoko, alla lodigianissima Paola De Luigi. Oggi è la volta di Gabriela Bodin, giovane romena che tanto entusiasmo ha suscitato a Lodi per un’artista così giovane, per la coraggiosa scelta estetica e comunicativa che trasmette la sua pittura. La visione pittorica della Bodin è potentemente descrittiva, le linee narrative fanno un tutt’uno con l’azione. La visione prospettica con cui osserva la realtà, corpi galleggianti, o sospesi dove la parte sommersa/emersa conferisce un movimento sorprendente, anche negli oggetti inanimati di uso comune, come la semplice sequenza di rocchetti da cucire. O una semplice pila di pentole in procinto di essere lavate. La maestria dell’artista sta nel ritrarre l’immobilità e trasformarla in viva materia, sovvertendo l’oggetto al soggetto. Con un solo risultato quello di un’arte pittorica tangibile ed emotiva nello stesso tempo. La Bodin è ospite presso l’Associazione Pro Loco di Crema con una personale organizzata e voluta dall’Associazione Artisti Lodigiani, da sabato 7 novembre al 22 novembre, a Crema in via Racchetti, 8. Inaugurazione: sabato 7 novembre ore 17.00.
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